A Roma, alle pendici del Palatino, a due passi dal Circo Massimo sta la Basilica di Sant’Anastasia, di origini antichissime. Edificata dall’imperatore Costantino fu intitolata alla martire Anastasia di Sirmio, la cui festa cade il 25 dicembre. Qui, nel IV secolo, secondo quanto riporta la Depositio Martyrum del Calendario di Filocalo – un abbozzo del calendario liturgico databile all’anno 336 – si celebrò il primo Natale del Signore, fissato, come oggi, al 25 dicembre. E sempre qui, da oltre 1600 anni, sono custodite due reliquie preziosissime che molto hanno a che fare con la santa famiglia di Gesù: il manto di San Giuseppe e una parte del velo della Madonna,
Insieme, come insieme i due sposi hanno condiviso una vicissitudine umana così unica nella storia dell’uomo. E come insieme sono invocati nella preghiera più diffusa a san Giuseppe: “A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa”.
Inaccessibili alla vista, gelosamente custodite all’interno di un armadio blindato e incastonate in un prezioso reliquiario seicentesco, le due reliquie sono celate in un ambiente della chiesa protetto addirittura da una porta blindata.
Trattandosi di reliquie portate a Roma, e proprio in questa chiesa, da san Girolamo da Gerusalemme alla fine del secolo IV – come attesta un’iscrizione sul marmo e un’antica tradizione – da secoli sono conservate con misure di sicurezza speciali, imposte dal Vicariato di Roma che non permettono l’esposizione ai fedeli.
Il 22 agosto del 1882, l’arcivescovo di Lanciano, monsignor Francesco Maria Petrarca promosse la devozione al Sacro Manto di San Giuseppe attraverso una preghiera di intercessione. L’orazione, potentissima, va recitata per trenta giorni consecutivi in ricordo dei trent’anni di vita di san Giuseppe con Gesù. Innumerevoli le grazie ottenute grazie alla recita dell’orazione. Oggi inizia la novena di san Giuseppe.
Riferimenti per l’orazione al Sacro Manto di Giuseppe: www.graziesangiuseppe.it.
Ma una preghierina più facile, maneggevole, e altrettanto gradita al cuore del Signore, che ha caro il falegname cui ha affidato suo figlio, è la classica preghiera a San Giuseppe scritta da Leone XIII. O, se si vuole una preghierina in forma di novena la trovate qui.
Pina Baglioni