In questo tempo arduo nel quale tanti fedeli sono impossibilitati a ricevere la comunione sacramentale, dovendo accontentarsi della comunione spirituale, può essere di conforto quanto scrive Alfonso Maria de Liguori nel suo “Visite al santissimo Sacramento e a Maria santissima” (edito anche da Città Nuova Editrice, Roma 2007, pag 48-49).
“La comunione spirituale: significato e vantaggi:
Poiché nelle visite al santissimo Sacramento per ciascun giorno del mese è prevista anche la Comunione spirituale, ritengo opportuno spiegarne il significato e analizzarne i vantaggi.
San Tommaso d’Aquino insegna che la Comunione spirituale consiste in un desiderio ardente di ricevere Gesù eucaristia e in un abbraccio amoroso come se già fosse stato ricevuto.
Il Signore stesso rivelò a suor Paola Maresca, fondatrice a Napoli del monastero di santa Caterina da Siena, quanto gradisce questa devozione e le grazie che dispensa a chi la pratica. Nella biografia della suora, infatti, leggiamo che un giorno le apparvero in visione due vasi preziosi, uno d’oro e un altro d’argento; e il Signore le fece capire che in quello d’oro conservava le sue Comunioni sacramentali e in quello d’argento le Comunioni spirituali.
Alla beata Giovanna della Croce il Signore confidò che ogni volta che lei si comunicava spiritualmente riceveva una grazia come se si fosse comunicata sacramentalmente.
Anche il Concilio di Trento dà grande importanza alla Comunione spirituale ed esorta i fedeli a praticarla. Per questo le persone devote sono solite praticare spesso questo esercizio della Comunione spirituale. La beata Agata della Croce la faceva duecento volte al giorno e il padre Pietro Fabro, primo compagno di sant’Ignazio, sosteneva che per fare bene la Comunione sacramentale è molto utile comunicarsi anche spiritualmente.
Esorto, quindi, chiunque voglia progredire nell’amore a Gesù Cristo a fare la Comunione spirituale almeno una volta durante ogni visita al santissimo Sacramento e durante la partecipazione alla santa Messa.
Questa devozione produce più frutto di quanto si possa pensare, ed è anche molto facile a praticarsi. La già citata Giovanna della Croce diceva che la Comunione spirituale si può fare senza essere osservati, senza premettere il digiuno e senza alcun permesso del direttore spirituale. Insomma possiamo praticarla quando lo vogliamo; si fa tutto con un atto d’amore”.
Ps. Va registrato, del testo, anche il cenno al vaso d’argento e d’oro. Resta una differenza, cioè, e grande tra la comunione spirituale, pur gradita a Dio, e quella sacramentale, altrimenti “mestier non era parturir Maria” e vana sarebbe la resurrezione di nostro Signore nella sua carne umana. Ma ci torneremo a breve.